28 agosto 2023
redazione
recensione

Kosovo e pulizia etnica
È fresco di stampa l'ultimo lavoro di Enrico Vigna portavoce per l'Italia del forum di Belgrado per un Mondo di eguali e Coordinatore dei Progetti di Solidarietà concreta SOS Jugoslavia e di altri numerosi incarichi.
Il titolo è “Kosovo 1999. Albanesi e milizie kosovare albanesi di autodifesa che hanno lottato per la Jugoslavia”. Segue altre interessanti pubblicazioni riguardanti l'Afghanistan, le guerre, l'Ucraina, il Donbass, la Siria, i palestinesi e altro.
È un interessante lavoro durato un anno, di ricostruzione con testimonianze, documentazione, fotografie e interviste - tra le quali una a Milosevic - di ciò che è avvenuto nel 1999. Racconta la strategia dei terroristi separatisti, il sabotaggio economico e sociale, i loro legami con gli Usa e il loro sostegno e il finanziamento per le forniture di armamenti, gli sforzi profusi dal Governo serbo per pacificare la situazione.
È una cronologia puntuale della campagna di terrore pianificato da UCK fin dall'inizio per raggiungere i propri obiettivi strategici basati sul separatismo nazionale rivolto alla secessione del Kosovo dalla Serbia e dalla RF della Jugoslavia per annetterlo all'Albania e costruire la cosiddetta grande Albania nei Balcani.
Questa pubblicazione dimostra, dati alla mano, cos'era il Kosovo - consegnato all'UCK dopo l'occupazione NATO - fino al 1999 e com'è stato distrutto; l'operato dell'UCK, il sistema terroristico che ha avuto molta forza nel 1989 in particolare in Kosmet. Un sistema che non risparmiava né le donne né i bambini e lo dimostra la mostruosa uccisione della famiglia albanese degli Hajra nel 2001.
Rapimenti di cittadini, torture sono stati una pratica costante confermata dai cadaveri massacrati e torturati ritrovati e dalle testimonianze delle persone fuggite dai separatisti albanesi. Una pulizia etnica che smaschera quella propagandata dall'imperialismo, con la presenza delle forze internazionali KFOR e UMMIK (missione ONU in Kosovo).
Ricostruisce storie vissute e sconosciute come quelle che la maggioranza dei testimoni nel processo contro Ramush Haradinaj – primo ministro del Kosovo - al tribunale dell'Aia hanno cambiato idea quando sono venuti a conoscenza che Ramush Haradinaj sarebbe tornato a Pristina e avrebbe potuto prendere parte alla vita politica. Alcuni spaventati anche dalla “visita” della “difesa” di Ramush Haradinaj ai testimoni pronti a testimoniare, altri hanno ricevuto ingenti somme di denaro, altri sono diventati membri e funzionari dell'alleanza per il futuro del Kosovo, il partito di Hrandinaj.
Chi non si è piegato, come Hasan Rrustemi, pur essendo protetto dall'UNMIK, è stato assassinato al mercato di Mala Krusa vicino a Prizren, con il messaggio dell'UCK che tutti coloro che lavorano contro l'UCK avrebbero fatto la stessa fine.
Un atto di memoria storica che mostra quanto l'occidente capitalista volesse la guerra per distruggere la Jugoslavia e, al tempo stesso, è la ricerca della verità e della giustizia.
cf
Kosovo 1999. Albanesi e milizie kosovare albanesi di autodifesa che hanno lottato per la Jugoslavia”. Edizione “La città del Sole”, 178 pagine, euro 18


10 gennaio 2022
redazione
sospensione

SI SOSPENDE UNA TRENTENNALE ESPERIENZA MA SI VA AVANTI
Sono passati 30 anni da quando un gruppo di compagni di diversa provenienza politica si sono uniti per ridare vita alla nostra testata che era stata prima il riferimento del movimento marxista-leninista degli anni ’60 e poi organo del PCd’I (m-l).
È stata un’esperienza interessante che ha unito le forze, i sacrifici, lo sforzo dei compagni per mantenere in vita uno strumento che difendesse gli ideali comunisti di fronte al sempre più aggressivo attacco della borghesia, dei fascisti, dei revisionisti di ogni specie.
Ma l’avvento delle nuove tecnologie non ci ha favorito nella diffusione del cartaceo che si sono unite al continuo aumento dei costi sia della stampa che della spedizione. Una situazione aggravata dalla pandemia Covid 19 che ha fortemente sacrificato la diffusione con le restrizioni e limitazioni di movimento degli ultimi due anni.
Pensiamo, quindi, con rammarico di sospendere l’uscita del giornale stampato e di cercare altre forme di propaganda. Non è una resa perché continuiamo a sostenere l’importanza della divulgazione del marxismo e del leninismo. Molto dipende anche dallo sviluppo degli abbonamenti che sono fondamentali per permetterci una precisa programmazione.


17 dicembre 2021
redazione
nu. 7/2021

È in distribuzione il n. 7 di “nuova unità” dal quale vi segnaliamo:
La scienza e la medicina del capitale, pagina 2

La questione di Kosovo e Metohija e le giravolte serbe, pagina 4

La Giornata dell’infanzia nello Yemen, pagina 5

Appunti sparsi di fine anno, pagina 6

Brevi dal mondo, pagina 7


redazione
redazione
nu. 6/2021

è in distribuzione il n. 6/2021:
La democrazia borghese un paravento. Maggioranza e opposizione due facce della stessa medaglia, pagina 2

La montagna ha partorito il solito topolino. Abbiamo bisogno di un rovesciamento completo di questa barbara società, pagina 2

Lavorare per un adeguato sciopero generale. Riflessione sullo sciopero dell'11 ottobre, pagina 3

Gli interessi attorno all'Afghanistan e la tragedia del suo popolo,
pagina 4
L’incubo della Talidomide.
La pubblicità ne sottolineava la “completa atossicità”, pagina 6
In breve dal mondo, pagina 7

 

 


8 settembre 2021
redazione
nu. 5/2021

È uscito il n.5 di "nuova unità" del quale vi segnaliamo:
L’organizzazione capitalista è repressione e morti di profitto, pagina 2;
GKN: 9 - 19 e 24 luglio; 11 agosto e la lotta continua, pagina 3;
Afghanistan: i Talebani a Kabul e le grandi potenze, pagina 4/5;
Terremoti, guerre, Stati falliti, pagina 6;
Vaccino e green pass sono il toccasana?
pagina 6;
Notizie in Breve, pagina 7
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